martedì 22 maggio 2007
Un giorno il tempo il tempo mi fermo’, mentre passeggiavo in una sera nebbiosa, e mi chiese “ perche’ vai cosi’ di fretta? Io non riesco a starti dietro” “non voglio aspettarti” risposi “ ho troppo da fare e non mi basti piu’” “Prima o poi mi dovrai aspettare” rispose, e se ne ando’ per una strada oscura li’ vicino. Li’ per li’ non capii e affrettai ancora di piu’ il passo finche’ arrivai in piazza, vedevo qualche ombra ma non distinguevo figure nitide e per quanto mi sforzassi erano solo forme senza volto quelle che potevo intravedere, ne fermai una con la scusa di domandare se avesse da accendere ma nemmeno si volto’ verso di me. Allora mi misi a correre ma dopo poco ebbi il fiatone e mi fermai, accesi una sigaretta e mi avvicinai a una vetrina poco illuminata per vedere cosa vi fosse esposto. C’era un vecchio orologio a pendolo , una paio di libri di fattura economica e una fisarmonica, nessuna insegna o marchio o indicazione di prezzo. Sentii una presenza alle mie spalle e mi voltai , il tempo era li’. “Hai visto che ci siamo rincontrati? “ mi disse, “Mi piace essere rappresentato da una vecchia pendola , gli orologi da polso sono cosi’ poco seriosi, e poi questi moderni di plastica mi sembrano fatti solo per prendermi in giro, tutti questi colori cosi’ male abbinati, questi metalli cosi’ appariscenti, quelli di lusso con il loro valore intrinseco, mi tolgono la solennita’del mio ruolo, la gente non mi da’ piu’ importanza e non riesce a rendersene conto, non mi da’ valore finche’ non e’ troppo tardi” . “Perche’ mi dici questo?” gli domandai. “Vorrei che tu non ripetessi lo stesso errore, come effettivamente stai gia’ facendo”. “Io?” risposi sbigottito. “Certo, vedi, il segreto non e’ cercare qualcosa consumando quello che ti resta di me, ma cavalcarmi per non permettere a quello che hai dentro di scomparire senza lasciare traccia”, “Ma io non trovo piu’ nulla dentro di me” risposi. “Quando non avrai piu’ nulla dentro di te io lo sapro’, e solo allora smettero’ di seguirti e mi fermero’per sempre” E cosi’ se ne ando’. Ora sto pensando che forse non dovrei piu’ cercare nulla, ma cercare di scorgere se dentro vedo ancora qualcosa, e niente paura, se proprio non vedo niente non avro’ piu’ tempo da sprecare a cercare.
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